Anna Maria Faldini - Associazione "Liber'Arti"

Giovanna Marrone, artista savonese, nelle sue opere esprime quanto di sé ha di più profondo. Scenari e scorci della Liguria e del suo mare, del suo entroterra invernale, sono i suoi paesaggi prediletti. Nel contempo molti suoi dipinti sono popolati da personaggi peculiari, clown pensosi, ballerine assorte, pescatori intenti a tirare le reti, e altri quadri sono dedicati esclusivamente ai fiori, per quanto in alcuni essi compaiano ad arricchire con vivaci toni di colore opere in bianco e nero.
La luce filtrata attraverso i pennelli della sua immaginazione scorre sui dipinti mettendo in evidenza l'essenza più vera e profonda dei personaggi e dei paesaggi, nei quali comunque predomina un respiro nostalgico, nella sottile e soffice attenuazione dei colori: acqua che scorre silente sotto un cielo grigio fra due ali di candida e soffice neve, clowns dagli occhi tristi, fari che svettano solitari di fronte al mare tempestoso, escono quietamente dai pennelli dell'artista che dipinge e interpreta i paesaggi come sogni della sua realtà quotidiana e i personaggi in quanto personificazioni universali di una loro propria essenza.


La natura post impressionista e più spesso espressionista della sua immaginazione traduce il suo sentire in un dove e in un altrove in cui le nebbie della sua malinconia invadono ogni elemento del paesaggio. La Marrone infatti, oltre a dipingere i costituenti sostanziali di uno scenario, rappresenta le sue atmosfere manifestando, con la sua creatività, la sua umanità più segreta. Questa sua tensione si intravede tanto nella ricerca scrupolosa dei particolari quanto nei quadri dalle atmosfere più sfumate e dalle caratteristiche interpretate in modo più mitico e favoloso.
L'ansia artistica della Marrone dirompe in un desiderio spontaneo di spazialità che è ricerca continua nel mondo che la circonda ed è anche visione sofferta di una dimensione reale tollerata, ma non accettata in toto, da percepire pure nella raffigurazione della quiete pensosa dei quadri in bianco e nero, illuminati da un fiore coloratissimo, che materialmente e spiritualmente creano delle finestre aperte su dimensioni più intime e personali.
Le opere dell'artista savonese, viste nella loro antologica totalità, compongono i pezzi di un puzzle che reinterpreta la dimensione più intima e più vera dell'artista. In questi varchi, che si aprono su un mondo dal clima più interiore e privato, possiamo leggere la sua ansia di infinito, il suo desiderio di spazi che si aprono ben al di là della linea di un orizzonte personale, delineato col pennello, ma contemplato e rivisitato con gli occhi della fantasia: tutto a segnalare l'esistenza di quell'infinito mare dello spirito creativo, che solo un artista percorre senza soluzione di continuità e in cui si muove con destrezza e spontaneità innate.


Anna Maria Faldini

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